di Cinzia Tamburrello
“Domenica scorsa la mia prima volta in Molise. Ho visitato la chiesa di San Giorgio martire di Petrella Tifernina, un monumento notevole, con un ricco apparato simbolico. Entrando un’antica lapide sulla prima colonna di destra da delle informazioni interessanti all’ignaro visitatore. La chiesa e l’altare principale furono consacrati a Dio e a San Giorgio martire il 21 ottobre 1721 dal vescovo Francesco, di Telese. La lapide riporta anche la notizia secondo cui il vescovo, su richiesta dell’arciprete Nicola, trasferì la ricorrenza annuale della consacrazione alla seconda domenica di novembre, concedendo in perpetuo un’indulgenza di quaranta giorni. L’impianto della chiesa pero’ sembra medievale. La chiesa contiene molte altre cose interessanti, da studiare…” Sono le parole del prof. Spagnuolo in visita nella chiesa san Giorgio martire a Petrella il giorno 25 novembre, che durante il suo sopralluogo, si è soffermato su uno dei documenti più eloquenti della storia della chiesa S.Giorgio martire dato dall’iscrizione latina:
MDCCXXI DIE XXI OCTOBRIS HANC ECCLESIAM CUM EIUS PRINCIPE ARA DEO ET S.GEORGIO MARTYRI SOLEMNITER CONSECRAVIT FRANCISCUS EPISCOPUS THELESINUS VISITATOR ET OMNIBUS CHRISTIFIDELIBUS EAM VISITANTIBUS DOMINICA SECUNDA NOVEMBRIS IN QUAM TRANSTULIT ANNIVERSARIUM CONSECRATIONIS QUADRAGINTA INDULGENTIARUM DIES PERPETUO CONCESSIT PETENTE NICOLAO ARCHIPRESBITERO CANAVINA.
L’ipotesi più probabile è quella secondo la quale si tratterebbe di una consacrazione a seguito di interruzione al culto a causa di un terremoto, o per lavori di ristrutturazione.
È ancora una volta un incontro fortuito a riportare alla ribalta un altro tassello della storia del monumento di arte romanica chiesa “San Giorgio martire” a Petrella Tifernina. Si tratta di un incontro avvenuto questa estate durante la visita a Rocca San Felice, il borgo incantato e quasi ovattato dalla foschia di mezza sera, sormontato dai resti della rocca, una festa medievale con musici, giocolieri e botteghe, la cornice dell’incontro col prof. Spagnuolo studioso di storia e autore di numerose pubblicazioni. Giro di presentazione, scambio di battute e l’invito a visitare la chiesa di San Giorgio martire ha suscitato subito interesse e curiosità nel prof. che è venuto a visitarci. L’interesse iniziale ha trovato una valida conferma e ha consentito di portare alla luce un altro frammento di storia, infatti con vivace accento partenopeo il prof. di fronte alla lapide posta sulla prima colonna di destra (entrando) ha affermato: “questo è un documento”, per ribadire successivamente che addirittura sono poche le chiese così ben documentate, riservandosi di tornare a Petrella per altri sopra luoghi anche nella cripta.
L’attenzione è ricaduta anche sull’iscrizione della lunetta del portale
principale, che il prof. si è ripromesso di voler decodificare abrasioni del tempo permettendo.
Mentre aspettiamo che un’altra pagina di storia si scriva sulla chiesa S. Giorgio martire, non resta che rallegrarsi per l’entusiasmo e la curiositas nonchè per l’attaccamento al patrimonio storico culturale ed artistico , che in questa come in altre circostanze si è mostrato vincente.
È il caso del Crocifisso ligneo venerato nella Chiesa “San Giorgio martire” a Petrella Tifernina, e restituito al suo valore artistico nel 2017 dalla maestria dei Restauratori senza frontiere. Ancora una volta esemplare prassi di recupero e valorizzazione del patrimonio che nasce dal basso; in questo caso i parrocchiani mossi dalla volontà di prevenire il degrado del manufatto dovuto all’usura del tempo, si sono attivati per ottenerne il restauro. Così in maniera fortuita, si è restituita
tutta la bellezza al Crocifisso, le cui fattezze seguono canoni biblici ben precisi, come evidenziato dalla lettura iconologia del sac. Don Nicola Mattia, e oltre ad esprimere la bellezza ne rivelano il pregio artistico. Cosa veramente mirabile è che nel tentativo di recuperare e valorizzare la storia del passato, si sta scrivendo anche la storia contemporanea ampiamente documentata dai moderni e sicuramente più diffusivi mezzi della comunicazione, da ultima l’intervista di Alessandra Morelli dei restauratori Senza Frontiere, che ha portato il Crocifisso Ligneo di Petrella Tifernina alla ribalta nazionale del TG di RAI 1 .